Abbiamo RISO per una cosa seria


Torna, il 15 e 16 maggio 2010, l’iniziativa “Abbiamo RISO per una cosa seria”, promossa dalla FOCSIV per raccogliere fondi a sostegno di 23 progetti di sovranità alimentare in 16 Paesi del Sud del mondo.
Presso gli stand allestiti nelle piazze, versando un contributo di 5 euro, si potrà ricevere un pacco da 1 chilo di riso pregiato della qualità Thai del commercio equo e solidale certificato Fairtrade.
Nel 2009 sono stati distribuiti 80.000 Kg di riso, grazie all’aiuto di oltre 2.500 volontari in oltre 700 piazze italiane.
Non aspettare ancora, perché il riso è migliore, quando è sulla bocca di tutti!

 “Secondo i dati Fao (dicembre 2008) il numero delle persone che soffrono la fame oggi è di circa 962 milioni – ricorda Sergio Marelli, direttore generale della FOCSIV – questo numero ha avuto un’impennata nel corso dell’ultimo anno a causa della crisi alimentare globale. Si stima che 150 milioni di persone ricadranno in una condizione di povertà estrema, vanificando, così, i passi avanti fatti verso il raggiungimento del primo obiettivo di sviluppo della Dichiarazione del Millennio, che intendeva dimezzare, entro il 2015, la percentuale della popolazione mondiale che soffre la fame. L’emergenza cibo è uno tsunami silenzioso – ribadisce Marelli – che miete ogni giorno migliaia di vittime, per questa ragione sono necessarie politiche volte a favorire un modello agricolo di piccola scala ed agroecologico, dando priorità ai mercati locali, all’universalizzazione del diritto di accesso e ad un’equa gestione delle risorse naturali.”

È necessario promuovere e sostenere campagna di questo tipo che ci riportano al vero senso della vita, non risolverà il problema ma noi avremo in parte contribuito.

Grazie a Gaetano e Carmela che si muovono incessantemente verso tali iniziative.

 Vi segnalo l’interessante sito del COPE:  http://www.cope.it/

Cosi ci definiscono: “La Sicilia e il Sud Italia un Bordello”


 

“Germany can stay where it is, as can France. But Austria could shift westwards into Switzerland’s place, making room for Slovenia and Croatia to move north-west too.* They could join northern Italy in a new regional alliance (ideally it would run by a Doge, from Venice). The rest of Italy, from Rome downwards, would separate and join with Sicily to form a new country, officially called the Kingdom of Two Sicilies (but nicknamed Bordello). It could form a currency union with Greece, but nobody else.”

Tratto dall’articolo dell’ Economist

http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=16003661&fsrc=rss

 Poche parole per definire queste indicazioni rilasciate dal prestigioso “The economist” che ha ridisegnato la mappa dell’Europa secondo la propria visione predendo spunto dalle caratteristiche culturali, economiche e politiche dei vari Stati e spezzando infine l’Italia in due. Da Roma in giù, da Regno delle Due Sicilie ci definiscono con un nomignolo “Bordello”…. “aggregabile solo alla Grecia ed a nessun altro”

Non spreco neanche quelle poche parole e mi incazzo due volte…

una volta perché ci trattano così e la seconda perché in parte hanno ragione….