Sulla “Legge Bavaglio”


 

 

La Legge bavaglio non è una legge che difende la pri­vacy del cit­tadino, al con­trario, è una legge che difende la pri­vacy del potere. Non intesa come pri­vacy degli uomini di potere, ma dei loro affari, anzi malaf­fari. Quando si dis­cute di inter­cettazioni bisogna sem­pre affi­darsi ad una pre­messa nat­u­rale quanto nec­es­saria. La pri­vacy è sacra, è uno dei pilas­tri del diritto e della con­vivenza civile.

Ma qui non siamo di fronte a una legge che difende la ris­er­vatezza delle per­sone, i loro dialoghi, il loro intimo comu­ni­care. Questa legge risponde al meccanismo medi­atico che conosce come fun­ziona l’informazione e soprat­tutto l’informazione in Italia. Pub­bli­care le inter­cettazioni soltanto quando c’è il rin­vio a giudizio gen­era un enorme vuoto che riguarda pro­prio quel seg­mento di infor­mazioni che non può essere reso di dominio pub­blico. Questo sem­bra essere il vero obi­et­tivo: impedire alla stampa, nell’immediato, di usare quei dati che poi, a dis­tanza di tempo, non avrebbe più senso pub­bli­care. In questo modo le infor­mazioni veico­late rimar­ranno sem­pre monche, smozzi­cate, incomprensibili. L’obiettivo è impedire il rac­conto di ciò che accade, mascherando questo con l’interesse di tute­lare la pri­vacy dei cittadini.

FINI: “URGE RIFLESSONE” «Io non ho interesse a fare il controcanto ma su alcune questioni non faccio finta di non vedere. Dopo le parole del procuratore Grasso serve una riflessione sul ddl intercettazioni. Se si è in buona fede le soluzioni si trovano, sennò non accetto che non si possa contestare una decisione già presa». È la presa di posizione che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, prende in uno scontro con il ministro Sandro Bondi in occasione della presentazione della rivista di politica.

Credo nelle posizioni di Saviano, uomo coraggioso, ma ciò che mi preoccupa è che una parte politica si impadronisce di una battaglia per la libertà di informazione ed il confronto democratico.

 “Questa battaglia è trasversale. L’Italia è divisa tra uomini per bene e banditi indipendentemente dalle idee”. Difendere la democrazia significa anche non essere di parte, ma valutare secondo la coscienza, ciò contraddistingue l’uomo corretto ed onesto.

Si può fare!


 

Pur non condividendo assolutamente le linee politiche tracciate dall’IDV, mi ha fatto piacere domenica scorsa vedere in piazza della Repubblica un paio di giovani trovarsi a discutere di politica seguendo un indirizzo preciso dettato da un partito politico, dei quali (partiti politici) a distanza di due anni e mezzo continuo a non esserne convinto… (meglio starsene fuori).

Ancora più piacere, e si capisce perché, ho provato alla inaugurazione di Azione Giovani, il movimento giovanile della Ex Alleanza Nazionale, nei cui occhi dei ragazzi vedevo una brillante voglia di fare.

Mi ha fatto piacere, in sintesi, vedere GIOVANI che si avvicinano alla discussione politica (quella vera… dove ci metti la faccia), “che viaggiano su fibra ottica” a discapito e dispetto degli ormai irriducibili politicanti di mestiere che non si arrendono al tiranno trascorrere del tempo.

Segno che pian piano la politica, forse, cambia.

Abbiamo RISO per una cosa seria


Torna, il 15 e 16 maggio 2010, l’iniziativa “Abbiamo RISO per una cosa seria”, promossa dalla FOCSIV per raccogliere fondi a sostegno di 23 progetti di sovranità alimentare in 16 Paesi del Sud del mondo.
Presso gli stand allestiti nelle piazze, versando un contributo di 5 euro, si potrà ricevere un pacco da 1 chilo di riso pregiato della qualità Thai del commercio equo e solidale certificato Fairtrade.
Nel 2009 sono stati distribuiti 80.000 Kg di riso, grazie all’aiuto di oltre 2.500 volontari in oltre 700 piazze italiane.
Non aspettare ancora, perché il riso è migliore, quando è sulla bocca di tutti!

 “Secondo i dati Fao (dicembre 2008) il numero delle persone che soffrono la fame oggi è di circa 962 milioni – ricorda Sergio Marelli, direttore generale della FOCSIV – questo numero ha avuto un’impennata nel corso dell’ultimo anno a causa della crisi alimentare globale. Si stima che 150 milioni di persone ricadranno in una condizione di povertà estrema, vanificando, così, i passi avanti fatti verso il raggiungimento del primo obiettivo di sviluppo della Dichiarazione del Millennio, che intendeva dimezzare, entro il 2015, la percentuale della popolazione mondiale che soffre la fame. L’emergenza cibo è uno tsunami silenzioso – ribadisce Marelli – che miete ogni giorno migliaia di vittime, per questa ragione sono necessarie politiche volte a favorire un modello agricolo di piccola scala ed agroecologico, dando priorità ai mercati locali, all’universalizzazione del diritto di accesso e ad un’equa gestione delle risorse naturali.”

È necessario promuovere e sostenere campagna di questo tipo che ci riportano al vero senso della vita, non risolverà il problema ma noi avremo in parte contribuito.

Grazie a Gaetano e Carmela che si muovono incessantemente verso tali iniziative.

 Vi segnalo l’interessante sito del COPE:  http://www.cope.it/

Cosi ci definiscono: “La Sicilia e il Sud Italia un Bordello”


 

“Germany can stay where it is, as can France. But Austria could shift westwards into Switzerland’s place, making room for Slovenia and Croatia to move north-west too.* They could join northern Italy in a new regional alliance (ideally it would run by a Doge, from Venice). The rest of Italy, from Rome downwards, would separate and join with Sicily to form a new country, officially called the Kingdom of Two Sicilies (but nicknamed Bordello). It could form a currency union with Greece, but nobody else.”

Tratto dall’articolo dell’ Economist

http://www.economist.com/world/europe/displaystory.cfm?story_id=16003661&fsrc=rss

 Poche parole per definire queste indicazioni rilasciate dal prestigioso “The economist” che ha ridisegnato la mappa dell’Europa secondo la propria visione predendo spunto dalle caratteristiche culturali, economiche e politiche dei vari Stati e spezzando infine l’Italia in due. Da Roma in giù, da Regno delle Due Sicilie ci definiscono con un nomignolo “Bordello”…. “aggregabile solo alla Grecia ed a nessun altro”

Non spreco neanche quelle poche parole e mi incazzo due volte…

una volta perché ci trattano così e la seconda perché in parte hanno ragione….

 

UN NUOVO PARCHEGGIO.


Riabilitare spazi per aumentare i servizi.

 Il fatto che servano nuovi parcheggi non è una novità ma difficilmente troviamo spazi adeguati per crearne dei nuovi se non con ingenti investimenti.

Non è il nostro caso, almeno per questo post.

Avevo già proposto tempo fa la creazione di un nuovo parcheggio seppur non di elevata capienza, ma in un posto strategico che fatte le dovute valutazioni (che mi piace tanto fare) sembrava una soluzione a diversi problemi per creare un servizio a poco costo.

 L’area posta in discussione è quella che si evidenza in foto, trovasi sotto la villa comunale in uno stato di abbandono.

È chiaro che ci sono altre priorità, i bambini non vanno più a giocare con la “giostrina” preferiscono la “Play”, pertanto mi rendo conto che l’area poco utilizzata è anche poco attenzionata a vantaggio di altre, ma proprio per questo necessita riqualificarla.

La proposta avanzata già agli assessore Pippo Cardaci e Vito Cardaci (favorevoli alla iniziativa) riguarda la creazione un area parcheggio, lasciando gli alberi, utili anche per l’ombra, l’eliminazione dei “residui giostrali” (permettetemi questo neologismo) che più che gioia, oggi, sono pericolo per i bambini, la ripulita dell’area, l’abbattimento del muro che la delimita, aprendo ancora una volta al panorama, e soprattutto….

L’ELIMINAZIONE DEI PARCHEGGI GIÀ ESITENTI ALL’INIZIO DELLA DISCESA DI VIA ARMANDO DIAZ, PERICOLO PUBBLICO PER I PEDONI ED GLI AUTOMOBILISTI!

Un area del genere, al centro storico, non può trovare migliore soluzione di riqualificazione, se la aggiungiamo infine ad un ripristino dei bagni sottostanti la villa comunale e quindi adiacenti lo stesso futuro parcheggio, oggi chiusi. I bagni sono funzionanti basterebbe ripulirli.

In sintesi…. Un nuovo parcheggio in centro storico di circa 20 auto, con l’ombra e bagno pubblico adiacente!… è cosi male come idea?

Dallo stesso spirito nacque il parcheggio tanto discusso dell’area di “Acquamara” con circa 35 posti auto che fu definito “brutto”, “impraticabile”, “osceno”!! ….

Mah!!!…quello che oggi vedo…è che è sempre pieno!… segno che forse non fu una scelta sbagliata abbattere quel “muro della vergogna” e creare un servizio ai cittadini.

Proporrò l’iniziativa… se tecnicamente fattibile…Spero di veder presto la nuova area parcheggio.

Saluti, Francesco Bivona

SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE… non è la commedia di William Shakespeare ma un CENTRO MULTISERVIZI


 

Ed io…intanto…ho preparato il logo

Era Agosto 2007, quando cominciammo a lavorare al pensiero del Centro Multiservizi.

Ma mi spiego meglio.

Parte delle strutture del comune di Regalbuto sono nelle condizioni che un pò tutti conosciamo, limitate nello spazio, in edifici al centro storico, privi di parcheggi con evidenti problemi legati alla fruibilità dei servizi, senza adeguamento per i portatori di HDC risultato di una politica da MOLTI decenni poco sensibile alle condizioni dei più deboli, causa anche degli ampi investimenti necessari.

Da queste brevi considerazioni e dalla imminente (allora) consegna dei locali dell’ex centro commerciale del Nuovo Quartiere Sant’Ignazio, si cominciò a lavorare all’idea di un Centro Multiservizi, un centro insomma, all’interno nei nuovi locali che dovrebbero essere gli unici a norma di legge (adeguati insomma!) di proprietà del Comune dove poter eventualmente investire senza preoccupazione di perdere negli anni successivi quanto speso da qualche “CAUSA di Damocle in corso”.

Un centro che potrebbe raccogliere:

  • L’ufficio Catasto
  • Il Recapito Lavoro
  • Qui Enel
  • Lo sportello veterinario
  • Un ufficio recapito della Agenzia delle entrate con convenzione
  • Un ufficio recapito dell’Inail con convenzione
  • La Condotta Agraria

 La possibilità dell’insediamento in quell’area di altri servizi privati avrebbe ulteriormente amplificato e certamente  giovato al quartiere con obiettivi non indifferenti:

  • Migliore fruibilità dei servizi ai cittadini, ampi spazi e parcheggio
  • Area asservita dai servizi per portatori di HDC, senza barriere architettoniche
  • Possibilità di raggiungere l’area anche con i mezzi pubblici
  • Controllo dell’area e della struttura finalmente “utilizzata”
  • Insistenza dentro il centro di un area conferenza
  • Comodità della vicinanza del mercato settimanale, altro servizio per i cittadini
  • Riqualificazione di una intera zona

 Credo che sarebbero bastati questi motivi per far partire il centro multi servizi di Regalbuto….

Ad oggi troviamo ( o quasi)

  • Il recapito lavoro
  • La condotta Agraria

Siamo sulla buona strada, purtroppo la burocrazia ed a volte anche la politica vanno a rilento…

mi sorge un dubbio….

Siamo sicuri che tutti questi servizi con dentro i dipendenti avrebbero voluto lasciare il loro posto al sole, nel bel centro storico verso una area già definita “decentrata?”

Ma certo che SI!… dopo tutto siamo tutti cittadini responsabili!

LA POLITICA CHE MI PIACE.


Con nota del 31 Marzo 2010 da parte della Protezione Civile arriva comunicazione che FINALMENTE il dipartimento regionale di Protezione Civile ci concede un contributo per l’asilo nido di Via Sicilia, dopo una richiesta presentata dal Sindaco Gaetano Punzi a fine del 2007 grazie ad una ripartizione di contributi per il risanamento di strutture scolastiche (asili nido) in gravi condizioni per la quale fu presentato un primo progetto preliminare.

Credo che il risultato debba essere salutato con grande gioia da parte di tutti.

Non si parla certo di miliardi o milioni di euro ma di un contributo concesso di euro 247.500,00 a fronte di un impegno complessivo di euro 495.000,00 mila, che non so se basteranno ma di certo è un buon inizio dopo 20 ANNI di continuo silenzio da parte di tutti.

 Il 50% delle somme mancanti saranno prese in carico dal Comune di Regalbuto (un buon motivo per spendere soldi pubblici) che permetterebbero la rinascita di un quartiere con un “cadavere di cemento” ormai giacente in quel luogo da troppo tempo!

Questo è il risultato di quando ci si impegna. L’iniziativa portata avanti da Gaetano Punzi avrà di certo, se dovesse servire, il mio appoggio.

Ed io divento pazzo!!


Nella occasione dei graffiti, questa mattina mi sono recato al Lago Pozzillo per fare qualche foto e guarda guarda cosa ti trovo?

Tre autobus da 56 posti con al seguito circa un centinaio di auto (naturalmente dentro l’isolotto, di solito chiuso ai regalbutesi), per le gare di canoa organizzate dal CUS Catania (suppongo) che raccolgono anche sportivi provenienti da Marsala.

Tutto questo mi ha un pò “irrigidito” per svariati motivi.

Chi sapeva di questa attività?

Come viene gestita la promozione di questi eventi sportivi? (non venite a dirmi “con un piccolo articolo” che mi vien da ridere!!!)

Qual è il ritorno che Regalbuto ottiene da questi eventi?

Considerato che forse qualche contributo da parte del Comune di Regalbuto viene concesso al Cus (oltre che il supporto tecnico, il palco e quant’altro) perché non gestire gli eventi facendo rientrare qualcosa alla economia regalbutese??

Perché tutto è lasciato all’acqua di rose?

Ci sarebbero tanti modi per promuovere correttamente gli eventi, per gestirli e far si che ci sia un minino di ritorno offrendo loro anche dei servizi adeguati (i bagni dell’impianto ad esempio, che sono in condizioni penose!!), penso alle convenzioni con il Cus per il pranzo fisso nei locali regalbutesi oppure agli itinerari turistici organizzati che permettano, dopo le gare, di fruire dei beni architettonici di Regalbuto. Fare in modo quindi che i canottieri non vadano al Lago Pozzillo a gareggiare ma vengano a Regalbuto per gareggiare al Lago Pozzillo.

E per concludere…due cose mi vengono da pensare…

– Le buche prima della galleria sotto la ferrovia per scendere al Lago, ormai una costante

– I servizi igienici agli impianti del Lago Pozzillo, inesistenti.

E domani è il 25 Aprile!

Chicca del giorno…. Cosa trovo sul web?  Trovo un sito www.lagopozzillo.it che parla del nostro lago con un nome a dominio registrato per conto di cittadini dei paesi limitrofi. Quale è il futuro per il nostro turismo?